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      5. PACE. Del castoro si legge che, quando è perseguitato, conoscendo essere per la virtù de' sua medicinali testiculi, esso, non potendo più fuggire, si ferma e, per avere pace coi cacciatori, coi sua taglienti denti si spicca i testiculi e li lascia a sua nimici.
     
      6. IRA. Dell'orso si dice che, quando va alle case delle ave per torre loro il mele, esse ave lo cominciano a pungere, onde lui lascia il mele e corre alla vendetta, e volendosi con tutte quelle che lo mordano vendicare, con nessuna si vendica, in modo che la sua ira si converte in rabbia, e gittatosi in terra, colle mani e co' piedi innaspando, indarno da quelle si difende.
     
      7. GRATITUDINE. La virtù della gratitudine si dice essere più negli uccelli detti upica, i quali, conoscendo il benificio della ricevuta vita e nutrimento dal padre e dalla lor madre, quando li vedano vecchi fanno loro uno nido e li covano e li notriscano e cavan loro col becco le vecchie e triste penne e con certe erbe li rendano la vista in modo che ritornano in prosper[i]tà.
     
      8. AVARIZIA. Il rospo si pasce di terra, e sempre sta macro perché non si sazia; tanto è 'l timore, che essa terra non li manchi.
     
      9. INGRATITUDINE. I colombi sono assimigliati alla ingratitudine, imperocché quando sono in età che non abbino più bisogno d'essere cibati, cominciano a combattere col padre, e non finisce essa pugna insino a tanto che caccia il padre e tolli la mogliera facendosela sua.
     
      10. CRUDELTÀ. Il basalischio è di tanta crudeltà che quando colla sua venenosa vista non pò occidere li animali, si volta all'erbe e le piante, e fermando in quelle la sua vista, le fa seccare.


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Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
pagine 131