Pagina (33/131)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      E questo è l'ultimo vizio che si possa vincere.
     
      25. CONSTANTIA. Alla costanzia s'assimiglia la finice; la quale, intendendo per natura la sua renovazione, è costante a sostene' le cocenti fiamme, le quali la consumano, e poi di novo rinasce.
     
      26. INCONSTANTIA. Il rondone si mette per la incostanzia; il quale sempre sta in moto per non sopportare alcuno minimo disagio.
     
      27. TEMPERANZA. Il cammello è il più lussurioso animale che sia e and[r]ebbe mille miglia dirieto a una cammella, e se usassi continuo con la madre o sorelle, mai le tocca, tanto si sa ben temperare.
     
      28. INTEMPERANZA. L'alicorno, ovvero unicorno, per la sua intemperanza e non sapersi vincere, per lo diletto che ha delle donzelle, dimentica la sua ferocità e salvatichezza; ponendo da canto ogni sospetto va alla sedente donzella, e se le addormenta in grembo; e i cacciatori in tal modo lo pigliano.
     
      29. UMILITÀ. Dell'umilità si vede somma sperienzia nello agnello il quale si sottomette a ogni animale, e quando per cibo son dati all'incarcerati leoni, a quelli si sottomettano come alla propria madre, in modo che spesse volte s'è visto i lioni non li volere occidere.
     
      30. SUPERBIA. Il fa[l]cone per la sua alterigia e superbia, vole signoreggiare e sopraffare tutti li altri uccelli che son di rapina, e sen desidera essere solo; e spesse volte s'è veduto il falcone assaltare l'aquila, regina delli uccelli.
     
      31. ASTINENZA. Il salvatico asino quando va alla fonte per bere e truova l'acqua intorbidata, non arà mai sì gran sete che non s'astenga di bere e aspetti ch'essa acqua si rischiari.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
pagine 131