Quando passano i fiumi, mandano i figlioli di verso il calar dell'acqua e stando loro in verso l'erta rompono l'unito corso dell'acqua, acciò che 'l corso non li menassi via.
Il drago se li gitta sotto il corpo, colla coda l'annoda le gambe e coll'alie e colle branche li cigne le coste e co' denti lo scanna, e 'l liofante li cade addosso e il drago schioppa: e così colla sua morte del nemico si vendica.
63. IL DRAGONE. Questi s'accompagnan insieme e si tessano a uso di [g]raticci, e colla testa levata passano i paduli, e notano dove trovan migliore pastura, e se così non si unissin, annegherebbono. Così fa la unizione.
64. SERPENTI. Il serpente, grandissimo animale, quando vede alcuno uccello per l'aria, tira a sé sì forte il fiato che si tira gli uccelli in bocca. Marco Regulo, cunsulo dell'esercito romano, fu col suo esercito da un simile animale assalito e quasi rotto. Il quale animale essendo morto per una macchina murale, fu misurato 125 piedi, cioè 64 braccia e 1/2. Avanzava colla testa tutte le piante d'una selva.
65. BOIE. Questa è gran biscia, la quale con se medesima s'aggluppa alle gambe della vacca in modo non si mova, poi la tetta in modo che quasi la dissezza. Di questa spezie, a tempo di Claudio imperadore, nel monte Vaticano ne fu morta una che aveva uno putto intero in corpo, il quale avea tranghiottito.
66. MACLI: PEL SONNO È GIUNTA. Questa bestia nasce in Iscandinavia isola. Ha forma di gran cavallo, se non che la gran lunghezza dello collo e delli orecchi lo variano.
| |
Regulo Claudio Vaticano Iscandinavia
|