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      Pasce l'erba allo 'ndirieto, perché ha sì lungo il labbro di sopra che pascendo innanzi cop[r]irebbe l'erba. Ha le gambe d'un pezzo; per questo, quando vol dormire, s'appoggia a uno albero, e i cacciatori, antivedendo il loco usato a dormire, segan quasi tutta la pianta, e quando questo poi vi s'appoggia nel dormire, per lo sonno cade. E cacciatori così lo pigliano, e ogni altro modo di pigliarlo è vano, perché è d'incredibile velocità nel correre.
     
      67. BONASO: NOCE COLLA FUGA. Questo nasce in Peonia, ha collo con crini simile al cavallo, in tutte l'altre parti è simile al toro, salvo che le sue corna sono in modo piegate in dentro che non pò cozzare, e per questo non ha altro scampo che la fuga, nella quale gitta sterco per ispazio di 400 braccia del suo corso, il quale dove tocca, abbrucia come foco.
     
      68. LEONI, PARDI, PANTERE, TIGRI. Questi tengano l'unghie nella guaina e mai le sfoderano, se none addosso alla preda o nemico.
     
      69. LEONESSA. Quando la leonessa difende i figlioli dalle man de' cacciatori, per non si spaventare dalli spiedi, abbassa li occhi a terra, acciò che per la sua fuga i figli non sieno prigioni.
     
      70. LEONE. Questo sì terribile animale niente teme più che lo strepido delle vote carrette e simile il canto de' galli, e teme assai nel vederli, e con pauroso aspetto riguarda la sua cresta, e forte invilisce quando ha coperto il volto.
     
      71. PANTERE IN AFRICA. Questa ha forma di leonessa, ma è più alta di gambe e più sottile e lunga. È tutta bianca e pun[t]eggiata di macchie nere a modo di rosette.


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Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
pagine 131

   





Peonia