75. BASILISCO. Questo nasce nella provincia cirenaica, e non è maggiore che dodici dita e ha in capo una macchia bianca a similitudine di diadema. Col fischio caccia ogni serpente; ha similitudine di serpe ma non si move con torture, anzi ma ritto dal mezzo innanzi. Dicesi che uno di questi essendo morto con un'aste da uno che era a cavallo, che 'l suo veneno discorrendo su per l'aste, e nonché l'omo ma il cavallo morì. Guasta le biade, e non solamente quelle che tocca, ma quelle dove soffia. Secca l'erba, spezza i sassi.
76. DONNOLA OVVER BELLOLA. Questa, trovando la tana del basilisco, coll'odore della sua sparsa orina l'uccide; l'odore della quale orina ancora spesse volte essa donnola occide.
77. CERASTE Queste hanno quattro pi[ccoli] corni mobili, onde quando si vogliano cibare nascondano sotto le foglie tutta la persona, salvo esse cornicina, le quali movendo, pare agli uccelli quelli essere piccoli vèrmini che scherzino, onde subito si calano per beccarli, e questa subito s'avviluppa loro in cerchio e sì li divora.
78. ANPHESIBENE. Questa ha due teste, l'una nel suo loco, l'altra nella coda, come se non bastassi che da uno solo loco gittassi il veneno.
79. IACULO. Questa sta sopra le piante e si lancia e passa attraverso le fiere e l'uccide.
80. ASPIDO. Il morso di questo animale non ha rimedio se non di subito tagliare le parti morse. Questo sì pestifero animale ha tale affezione nella sua compagna che sempre vanno accompagnati; che se per disgrazia l'uno di loro è morto, l'altro con incredibile velocità seguita l'ucciditore, ed è tanto attento e sollecito alla vendetta che vince ogni difficultà passando ogni esercito, solo il suo nemico cerca offendere, e passa ogni spazio e non si può schifarlo se non col passare l'acque o con velocissima fuga.
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ERASTE Queste
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