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      55. E PESCI LESSI. Li animali d'acqua moriranno nelle bollenti acque.
     
      56. L'ULIVE CHE CAGGIAN DE LI ULIVI E DANNOCI L'OLIO CHE FA LUME. Discenderà con furia di verso il cielo chi ci darà notrimento e luce.
     
      57. DELLE CIVETTE E GUFI CON CHE S'UCCELLA ALLA PANIA. Molti periranno di fracassamento di testa, e salterà loro li occhi in gran parte della testa, per causa di animali paurosi usciti delle tenebre.
     
      58. DEL LINO CHE FA LA CARTA DE' CENCI. Sarà reverito e onorato e con reverenzia e amore ascoltato li sua precetti, di chi prima fu splezzato, straziato e martorizzato da molte e diverse battiture.
     
      59. DE' LIBRI CHE 'NSEGNAN PRECETTI. I corpi sanz'anima ci daranno con lor sentenzie precetti utili al ben morire.
     
      60. DE' BATTUTI E SCORREGGIATI. Li omini si nasconderanno sotto le scorze delle iscorticate erbe, e quivi, gridando, si daran martiri, con battimenti di membra a se medesimi.
     
      61. DELLA LUSSURIA. E s'infurieranno delle cose più belle, a cercare, possedere e operare le parte lor più brutte dove poi, con danno e penitenzia ritornati nel lor sentimento, n'aran grande ammirazion di se stessi.
     
      62. DELL'AVARO. Molti fien quelli che con ogni studio e sollecitudine seguiranno con furia quella cosa che sempre li ha spaventati, non conoscendo la sua malignità.
     
      63. DELLI OMINI CHE QUANTO PIÙ INVECCHIANO PIÙ SI FANNO AVARI, CHÉ, EVENDOCI A STAR POCO, DOVEREBBON FARSI LIBERALI. Vedrassi a quelli che son giudicati di più sperienzia e giudizio, quanto egli hanno men bisogno delle cose, con più avidità cercarle e riservare.


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Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
pagine 131