Cioè le corazze di ferro.
105. DE' LACCIOLI E TRAPPOLE. Molti morti si moveran con furia e piglieranno e legheranno e vivi, e serberangli a lor nemici [a] cercar la lor morte e distruzione.
106. DE' METALLI. Uscirà delle oscure e tenebrose spelonche chi metterà tutta l'umana spezie in grandi affanni, pericoli e morte; a molti seguaci lor dopo molti affanni darà diletto; e chi non fia suo partigiano morrà con istento e calamità. Questo commetterà infiniti tradimenti, questo aumenterà e persuaderà li omini tristi alli assassinamenti e latrocini e le servitù, questo terrà in sospetto i sua partigiani, questo torrà lo stato alle città libere, questo torrà la vita a molti, questo travaglierà li omini infra lor co' molte flalde, inganni e tradimenti. O animal mostruoso, quanto sare' meglio per li omini che tu ti tornassi nell'inferno! Per costui rimarran diserte le gran selve delle lor piante, per costui infiniti animali perdan la vita.
107. DEL FUOCO. Nascerà di piccol principio chi si farà con prestezza grande. Questo non istimerà alcuna creata cosa, anzi colla sua potenzia quasi il tutto sarà in potenzia di transformare di suo essere in un altro.
108. DE' NAVILI CH'ANNEGANO. Vedrassi grandissimi corpi sanza vita portare con furia moltitudine d'omini alla distruzione di lor vita.
109. DELLO SCRIVER LETTERE DA UN PAESE A UN ALTRO. Parleransi li omini di remotissimi paesi l'uno all'altro e risponderansi.
110. DEGLI EMISPERI CHE SONO INFINITI E DA INFINITE LINIE SON DIVISI IN MODO CHE SEMPRE CIASCUNO OMO N'HA UNA D'ESSE LINIE INFRA L'UN PIEDE E L'ALTRO. Parleransi e toccheransi e abbracceransi li omini, stanti dall'uno all'altro emisperio, e ['n]tenderansi i loro linguaggi.
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