121. DE' FRATI CHE SPENDENDO PAROLE RICEVANO DI GRAN RICCHEZZE, E DANNO IL PARADISO. Le invisibile monete faran trionfare molti spenditori di quelle.
122. DEGLI ARCHI FATTI COLLI CORNI DE' BOI. Molti fien quelli che per causa delle bovine corna moriranno di dolente morte.
123. DE' CRISTIANI. Molti, che tengon la fede del figliolo, e sol fan templi nel nome della madre.
124. DEL CIBO STATO ANIMATO. Gran parte de corpi animati passerà pe' corpi degli altri animali; cioè, le case disabitate passeran in pezzi per le case abitate, dando a quelle un [u]tile, e portando con seco i sua danni.
Quest'è, cioè: la vita dell'omo si fa delle cose mangiate, le quali portan con seco la parte dell'omo ch'è morta.
125. DELLI OMINI CHE DORMAN NELL'ASSE D'ALBERO. Li omini dormiranno e mangeranno e abiteranno infra li alberi, nati nelle selve e campagne.
126. DEL SOGNARE. Alli omini parrà vedere nel cielo nove ruine, parrà in quello levarsi a volo e di quello fuggire con paura le fiamme, che di lui discendano, sentiran parlare li animali di qualunche sorte il linguaggio umano, scorreranno immediate colla lor persona in diverse parte del mondo sanza moto, vedranno nelle tenebre grandissimi sprendori. O maraviglia delle umane spezie, qual frenesia t'ha sì condotto? Parlerai cogli animali di qualunche spezie e quelli con teco in linguaggio umano, vedra'ti cadere di grande alture sanza tuo danno, i torrenti t'accompagneranno
127. DELLE FORMICHE. Molti popoli fien quelli che nasconderan sè e sua figlioli [e] vettovaglie dentro alle oscure caverne; e lì, nelli lochi tenebrosi, ciberan sé e sua famiglia per molti mesi, sanza altro lume accidentale o naturale.
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