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      Queste fieno l'ore da te annumerate, che quando tu dirai una, tutti quelli, che come te annumerano l'ore, dicano il medesimo numero che tu in quel medesimo tempo.
     
      143. DELLE BISCE PORTATE DALLE CICOGNE. Vedrassi in grandissima altezza dell'aria lunghissimi serpe combattere colli uccelli.
     
      144. DELLE BOMBARDE CH'ESCAN DELLA FOSSA E DELLA FORMA. Uscirà di sotto terra chi con ispaventevoli grida stordirà i circustanti vicini, e col suo fiato farà morire li omini e ruinare le città ecastella.
     
      145. Sarà annegato chi fa lume al culto divino.
      Le ape che fanno la cera delle candele.
     
      146. I morti usciranno di sotto terra e co' loro fieri movimenti cacceranno del mondo innumerabili creature umane.
      Il ferro uscito di sotto terra è morto, e se ne fa l'arme che ha morti [t]anti omini.
     
      147. Le grandissime montagne, ancora che sieno remote de' marini liti, scacceranno il mare del suo sito.
      Questi sono li fiumi che portano le terre da lor levate dalle montagne e le scaricano a' marini liti e, dove entra la terra, si fugge il mare.
     
      148. L'acqua caduta de' nugoli muterà in modo sua natura, che sopra le spiagge de' monti si fermerà per lungo spazio di tempo sanza fare alcun moto. E questo accaderà in molte e diverse provincie.
      La neve che fiocca, che è acqua.
     
      149. I gran sassi de' monti gitteran foco tale, che bruceranno il legname di molte e grandissime selve e molte fiere salvatiche e dimestiche.
      La pietra del fucile che fa foco, che consuma tutte le some de le legne, con che si disfa le selve, e cocerassi con esso la carne delle bestie.


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Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
pagine 131