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      8. Se lo spirito ha voce articulata, e se lo spirito pò essere uldito, e che cosa è uldire e vedere, e come l'onda de la voce va per l'aria e come le spezie delli obbietti vanno all'occhio.
     
      9. O matematici, fate lume a tale errore!
      Lo spirito non ha voce, perché dov'è voce è corpo, e do' è corpo, è occupazion di loco, il quale impedisce all'occhio il vedere delle cose poste dopo tale loco: adunque tal corpo empie di sé tutta la circustante aria, cioè colle sua spezie.
     
      10. Le cose mentali che non son passate per il senso, son vane e nulla verità partoriscano se non dannosa, e perché tal discorsi nascan da povertà d'ingegno, poveri son sempre tali discorsori, e se saran nati ricchi, e' moriran poveri nella lor vecchiezza, perché pare che la natura si vendichi con quelli che voglian far miraculi, abbin men che li altri omini più quieti, e quelli che vo[g]liano arricchire 'n un dì, vivino lungo tempo in gran povertà, come interviene e interverrà in eterno alli archimisti, cercatori di creare oro e argento, e all'ingegneri che voglian che l'acqua morta dia vita motiva a se medesima con continuo moto, e al sommo stolto, negromante e incantatore.
     
      11. I bugiardi interpriti di natura affermano lo argento vivo essere comune semenza a tutti i metalli non si ricordando che la natura varia le semenze secondo la diversità delle cose che essa vole produrre al mondo.
      DISPUTA "PRO" E "CONTRA"
      LA LEGGE DI NATURA
     
      CONTRA. Perché la natura non ordinò che l'uno animale non vivessi della morte dell'altro?
      PRO. La natura essendo vaga e pigliando piacere del creare e fare continue vite e forme, perché cognosce che sono accrescimento della sua terreste materia, è volonterosa e più presta col suo creare che 'l tempo col suo consumare, e però ha ordinato che molti animali sieno cibo l'uno de l'altro, e non sodisfacendo questo a simile desidero, ispesso manda fuora certi avvelenati e pestilenti vapori e continua peste sopra le gran moltiplicazioni e congregazioni d'animali, e massime sopra gli omini che fanno grande accrescimento, perché altri animali non si cibano di loro, e tolto via le cagioni, mancheranno gli effetti.


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Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
pagine 131