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      Questa città è posta nelle ispiagge di quella parte del monte Tauro che è divisa dall'Eufrates, e riguarda i corni del gran monte Tauro per ponente. Questi corni son di tanta altura, che par che tocchino il cielo, ché nell'universo non è parte terreste più al[ta] della sua cima, e sempre quattro ore innanzi dì è percossa dai razzi del sole in oriente; e per l'essere lei di petra bianchissima, essa forte risplende e fa l'uffizio a questi Ermini come farebbe un bel lume di luna nel mezzo delle tenebre; e per la sua grande altura essa passa le somme altezze de' nugoli per ispazio di quattro miglia a linia retta. Questa cima è veduta di gran parte dell'occidente alluminata dal sole dopo il suo tramontare insino alla terza parte della notte, ed è quella che appresso di voi ne' tempi sereni abbiam già giudicato essere una cumeta, e pare a noi nelle tenebre della notte mutarsi['n] varie figure, e quando dividersi in due o in tre parti, e quando lunga e quando corta; e questo nasce per li nuoli che ne l'orizzonte del cielo s'interpongano infra parte d'esso monte e 'l sole, e, per tagliare loro essi razzi solari, el lume del monte è interrotto con vari spazi di nugoli, e però è di figura variabile nel suo splendore.
     
      2. a) FIGURA DEL MONTE TAURO. Non sono, o Diodaro, da essere da te imputato di piegrizia, come le tue rampogne par che accennino, ma lo isfrenato amore, il quale ha creato il benifizio ch'io posseggo da te, è quello che m'ha constretto con somma sollecitudine a cercare e con diligenzia a 'nvestigare la causa di sì grande e stupente effetto; la qual cosa non sanza tempo ha potuto avere effetto.


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Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
pagine 131

   





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