3. QUALITÀ E QUANTITÀ DEL MONTE TAURO. L'ombra di questo giogo del Tauro è di tanta altura, che quando di mezzo giugno il sole è a mezzogiorno, la sua ombra s'astende insino al principio della Sarmazia che son giornate dodici, e a mezzo dicembre s'astende insino a' monti Iperborei, che è viaggio d'un mese inverso tramontana; e sempre la sua parte opposita al vento che soffia è piena di nuvoli e nebbie, perché il vento, che s'apre nella percussione del sasso, dopo esso sasso si viene a richiudere, e in tal modo porta con seco i nuvoli da ogni parte, e lasciali nella lor percussione, e sempre è piena di percussione di saette per la gran moltitudine di nugoli, che li son ricettati, onde il sasso è tutto fracassato e pien di gran ruine. Questa nelle sua radici è abitata da ricchissimi popoli, ed è piena di bellissimi fonti e fiumi, e fertile e abbondante d'ogni bene, e massime nelle parti che riguardano a mezzogiorno. Ma quando se n'è montata circa a tre miglia, si comincia a trovare le selve de' grandi abeti, pini e faggi e altri simili alberi; dopo questo per ispazio di tre altre miglia, si truova praterie e grandissime pasture; e tutto il resto, insino al nascimento del monte Tauro, sono neve eterne che mai per alcun tempo si partano, che s'astendano all'altezza di circa quattordici miglia in tutto. Da questo nascimento del Tauro insino all'altezza d'un miglio, non passano mai e nuvoli, ché qui abbiàno quindici miglia, che sono circa a cinque miglia d'altezza per linia retta, e altrettanto, o circa, troviàno essere la cima delli corni del Tauro, ne' quali, dal mezzo in su, si comincia a trovare aria che riscalda e non vi si sente soffiamenti di venti, ma nessuna cosa ci pò troppo vivere.
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