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      E que' pochi che siàno restati, siàno rimasti con tanto isbigottimento e tanta paura, che appena, come balordi, abbiamo ardire di parlare l'uno coll'altro. Avendo abbandonato ogni nostra cura, ci stiamo insieme uniti in certe ruine di chiese, insieme misti maschi e femmine, piccoli e grandi a modo di torme di capre, e se non fussi certi popoli che ci hanno soccorso di vettovaglia tutti saremmo morti di fame.
      Ora vedi come ci troviàno; e [tu]tti questi mali son niente a comparazione di quelli che 'n brieve tempo ci è promesso.
     
      b) So che, come amico ti contristerai del mio male, come già, con lettere, ti mostrai con effetto rallegrarmi del tuo bene.
     
      c) I vicini per pietà ci hanno soccorso di vettovaglie, i quali eran prima nostri nimici.
      LETTERE
     
      1(1). Avendo, Signor mio Illustrissimo, visto & considerato oramai ad sufficienzia le prove di tutti quelli che si reputono maestri & compositori de instrumenti bellici, et che le invenzione e operazione di dicti instrumenti non sono niente alieni dal comune uso, mi exforzerò, non derogando a nessuno altro, farmi intender da V. Excellentia, aprendo a quella li secreti mei, & appresso offerendoli ad omni suo piacimento in tempi opportuni, operare cum effecto circa tutte quelle cose che sub brevità in parte saranno qui di sotto notate:
     
      1. Ho modi de ponti leggerissimi & forti, & atti ad portare facilissimamente, et cum quelli seguire, & alcuna volta fuggire li inimici, & altri securi & inoffensibili da foco & battaglia, facili & commodi da levare & ponere.


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Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
pagine 131

   





Illustrissimo Excellentia