Pagina (122/131)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E prima invitarlo ad abitare e vivere con meco, per la qual cosa io vedrei al continuo l'opera che lui facessi, e con facilità ricorreggere' li errori, e oltre a di questo imparerebbe la lingua taliana, mediante la quale lui con facilità potrebbe parlare sanza interprete. E prima li sua dinari li furon sempre dati innanzi al tempo al tutto. Di poi, la richiesta di costui fu di avere li modelli finiti di legname, com'elli aveano a essere di ferro, e quali volea portare nel suo paese; la qual cosa io li negai, dicendoli ch'io li darei in disegno la larghezza, lun[gh]ezza e grossezza e figura di ciò ch'elli avesse a fare; e così restammo mal volentieri.
     
      c) La seconda cosa fu che si fece un'altra bottega, con nove morse e strumenti nella camera dove dormiva, e quivi lavorava per altri; dipoi andava a desinare co' Svizzeri della guardia, dove sta gente sfaccendata, della qual cosa lui tutti li vinceva. Di lì se ne usciva e 'l più delle volte se n'andavan dua o tre di loro, colli scoppietti, ammazzando uccelli per le anticaglie, e questo durava insino a sera.
     
      d) Alfine ho trovato come questo maestro Giovanni delli specchi è quello che ha fatto il tutto per due cagioni. E la prima è perché lui ha uto a dire che la venuta mia qui li ha tolto la conversazione e 'l favore di Vostra Signoria, che sempre ve..., l'altra è che la stanzia di questo ferreri dice convenirsi a lui per lavorare li specchi e di questo n'è fatto dimostrazione che, oltre al farmi costui nimico, li ha fatto vendere ogni sua.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
pagine 131

   





Svizzeri Alfine Giovanni Vostra Signoria