127
411. Che le figure piccole non debbono per ragione esser finite. 127
412. Che campo deve usare il pittore alle sue opere. 128
413. Precetto di pittura. 128
414. Del fingere un sito selvaggio. 128
415. Come devi far parere naturale un animale finto. 128
416. De' siti che si debbono eleggere per fare le cose che abbiano rilievo con grazia. 128
417. Del dividere e spiccare le figure dai loro campi. 129
418. Della differenza delle figure in ombre e lumi, poste in diversi siti. 129
419. Del fuggire l'improporzionalità delle circostanze. 129
420. Corrispondano i corpi, sí per grandezza come per ufficio, alla cosa di cui si tratta. 129
421. De' termini de' corpi detti lineamenti, ovvero contorni. 129
422. Degli accidenti superficiali che prima si perdono per le distanze. 130
423. Degli accidenti superficiali che prima si perdono nel discostarsi de' corpi ombrosi. 130
424. Della natura de' termini de' corpi sopra gli altri corpi. 130
425. Della figura che va contro il vento. 130
426. Delle finestre dove si ritraggono le figure. 130
427. Perché misurando un viso e poi dipingendolo in tale grandezza esso si dimostrerà maggiore del naturale. 130
428. Se la superficie d'ogni corpo opaco partecipa del colore del suo obietto. 131
429. Del moto e corso degli animali. 131
430. De' corpi che per sé si muovono o veloci o tardi. 131
431. Per fare una figura che si dimostri esser alta braccia quaranta in spazio di braccia venti ed abbia membra corrispondenti, e stia dritta in piedi. 132
432. Per fare una figura nel muro di dodici braccia, che apparisca d'altezza di ventiquattro braccia.
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