139
456. Della prospettiva lineare. 139
457. De' corpi veduti nella nebbia. 139
458. Delle altezze degli edifici visti nelle nebbie. 139
459. Delle città ed altri edifici veduti la sera o la mattina nella nebbia. 140
460. Perché le cose piú alte poste nella distanza sono piú oscure che le basse, ancoraché la nebbia sia uniforme in grossezza. 140
461. Delle macchie delle ombre che appariscono ne' corpi da lontano. 140
462. Perché sul far della sera le ombre de' corpi generate in bianca parete sono azzurre. 141
463. Dove è piú chiaro il fumo. 141
464. Della polvere. 141
465. Del fumo. 141
466. Pittura. 142
467. Della parte del corpo opaco. 142
468. Precetto di pittura. 142
469. De' termini della cosa bianca. 143
470. Precetto. 143
471. Perché la cosa dipinta, ancoraché essa venga all'occhio per quella medesima grossezza d'angolo che quella che è piú remota di essa, non pare tanto remota quanto quella della remozione naturale. 144
472. Pittura. 145
473. Del giudizio ch'hai da fare sopra un'opera d'un pittore. 145
474. Del rilievo delle figure remote dall'occhio. 145
475. De' termini de' membri illuminati. 145
476. De' termini. 145
477. Delle incarnazioni e figure remote dall'occhio. 146
478. Pittura. 146
479. Discorso di pittura. 146
480. Pittura. 146
481. Perché di due cose di pari grandezza parrà maggiore la dipinta che quella di rilievo. 147
482. Perché le cose perfettamente ritratte di naturale non paiono del medesimo rilievo qual pare esso naturale. 147
483. Qual pare piú rilevato, o il rilievo vicino all'occhio, o il rilievo remoto da esso occhio.
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