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      694. Del colore delle ombre, e quanto si oscurano. 193
      695. De' colori de' lumi illuminatori de' corpi ombrosi. 193
      696. Quel che fan le ombre co' lumi ne' paragoni. 194
      697. Quali sono gli obietti delle carni che le fanno dimostrare le ombre compagne de' lumi. 194
      698. Delle ombre de' visi che passando per le strade molli non paiono compagne delle loro incarnazioni. 194
      699. Della qualità dell'aria alle ombre e ai lumi. 194
      700. De' lumi piccoli. 194
      701. Qual superficie fa minor differenza di chiaro e di scuro. 195
      702. Dov'è maggior varietà dalle ombre ai lumi, o nelle cose vicine o nelle remote. 195
      703. Quale sarà quel corpo che di pari colore e distanza dall'occhio men varia i suoi lumi dalle ombre. 195
      704. Perché si conoscono le vere figure di qualunque corpo vestito e terminato nelle superficie. 195
      705. Della discrezione delle ombre de' siti e delle cose poste in quelli. 195
      706. In quali superficie si trova la vera ed eguale luce. 195
      707. Della chiarezza del lume derivativo. 196
      708. Della remozione e propinquità che fa l'uomo nel discostarsi ed avvicinarsi ad un medesimo lume, e della varietà delle ombre sue. 196
      709. Delle varietà che fa il lume immobile delle ombre che si generano ne' corpi, che in sé medesimi si piegano, o abbassano, o alzano senza mutazione de' loro piedi. 196
      710. Qual corpo è quello che accostandosi al lume cresce la sua parte ombrosa. 197
      711. Qual è quel corpo che quanto piú si accosta al lume piú diminuisce la sua parte ombrosa. 197
      712. Qual è quel corpo ombroso che non cresce né diminuisce le sue parti ombrose o luminose per nessuna distanza o vicinità dal corpo che lo illumina.


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Trattato della Pittura
di Leonardo da Vinci
pagine 416