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      159. De' colori riflessi della carne.
     
      I riflessi della carne che hanno lume d'altra carne sono piú rossi e di piú eccellente incarnazione che nessun'altra parte di carne che sia nell'uomo; e questo accade per la terza del secondo libro, che dice: la superficie d'ogni corpo opaco partecipa del colore del suo obietto; e tanto piú quanto tale obietto gli è piú vicino, e tanto meno quanto gli è piú remoto e quanto egli è maggiore; perché essendo grande, esso impedisce le specie degli obietti circostanti, i quali spesse volte sono di colori varî, i quali corrompono le prime specie piú vicine, quando i corpi sono piccoli; ma non manca che non tinga piú un riflesso un piccolo colore vicino, che un colore grande remoto, per la sesta di prospettiva, che dice: le cose grandi potranno essere in tanta distanza, che esse parranno minori assai che le piccole d'appresso.
     
     
      160. Dove i riflessi sono piú sensibili.
     
      Quel riflesso sarà di piú spedita evidenza, il quale è veduto in campo di maggiore oscurità, e quello sarà meno sensibile, che si vedrà in campo piú chiaro; e questo nasce ché le cose di varie oscurità poste in contrasto, la meno oscura fa parere tenebrosa quella che è piú oscura, e le cose di varie bianchezze poste in contrasto, la piú bianca fa parere l'altra meno bianca che non è.
     
     
     
     
      161. De' riflessi duplicati e triplicati.
     
      I riflessi duplicati sono di maggior potenza che i riflessi semplici, e le ombre che s'interpongono infra il lume incidente ed essi riflessi sono di poca oscurità. Sia a il luminoso; an, as i diretti; sn sian le parti dei corpi illuminate; o b siano le parti d'essi corpi illuminate dai riflessi; ed il riflesso ane è il riflesso semplice; ano, aso è il riflesso duplicato.


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Trattato della Pittura
di Leonardo da Vinci
pagine 416