237. Prospettiva de' colori.
I primi colori debbono esser semplici, ed i gradi della loro diminuzione insieme con i gradi delle distanze si debbono convenire, cioè che le grandezze delle cose parteciperanno piú della natura del punto, quanto esse gli saran piú vicine, ed i colori han tanto piú a partecipare del colore del suo orizzonte, quanto essi a quello son piú propinqui.
238. De' colori.
Il colore che si trova infra la parte ombrosa e l'illuminata de' corpi ombrosi sarà di minor bellezza che quello che sarà interamente illuminato; adunque la prima bellezza de' colori sarà ne' principali lumi.
239. Da che nasce l'azzurro dell'aria.
L'azzurro dell'aria nasce dalla grossezza del corpo dell'aria illuminata, interposta fra le tenebre superiori e la terra. L'aria per sé non ha qualità d'odore, o di sapore, o di colore, ma in sé piglia le similitudini delle cose che dopo essa sono collocate, e tanto sarà di piú bell'azzurro quanto dietro ad essa saranno maggiori tenebre, non essendo essa di troppo spazio, né di troppa grossezza d'umidità; e vedesi ne' monti che hanno piú ombre esser piú bell'azzurro nelle lunghe distanze, e cosí dove è piú illuminato, mostrare piú il colore del monte che dell'azzurro appiccatogli dall'aria che infra lui e l'occhio s'interpone.
240. De' colori.
Infra i colori che non sono azzurri, quello in lunga distanza parteciperà piú d'azzurro, il quale sarà piú vicino al nero, e cosí di converso si manterrà per lunga distanza nel suo proprio colore quello il quale sarà piú dissimile al detto nero.
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