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      L'ultimo svoltamento dell'uomo sarà nel dimostrarsi le calcagne in faccia, ed il viso in faccia; ma questo non si farà senza difficoltà, se non si piega la gamba ed abbassisi la spalla che guarda la nuca; e la causa di tale svoltamento sarà dimostrata nella notomia, e quali muscoli primi ed ultimi si muovano.
     
     
     
     
      343. Quanto si può avvicinare l'un braccio con l'altro di dietro.
     
     
     
      Delle braccia che si mandano di dietro, le gomita non si faranno mai piú vicine, che le piú lunghe dita passino le gomita dell'opposita mano, cioè che l'ultima vicinità che aver possano le gomita dietro alle reni sarà quanto è lo spazio che è dal suo gomito all'estremo del maggior dito della mano. Queste braccia fanno un quadrato perfetto.
     
     
      344. Quanto si possano traversare le braccia sopra il petto, e che le gomita vengano nel mezzo del petto.
     
      Queste gomita con le spalle e le braccia fanno un triangolo equilatero.
     
     
      345. Dell'apparecchio della forza nell'uomo che vuol generare gran percussione.
     
     
     
      Quando l'uomo si dispone alla creazione del moto con la forza, esso si piega e torce quanto può nel moto contrario a quello dove vuol generare la percussione, e quivi s'apparecchia nella forza che a lui è possibile, la quale poi congiunge e lascia sopra della cosa da lui percossa con moto decomposto.
     
     
      346. Della forza composta dall'uomo, e prima si dirà delle braccia.
     
      I muscoli che muovono il maggior fucile del braccio nell'estensione e retrazione del braccio, nascono circa il mezzo dell'osso detto adiutorio, l'uno dietro all'altro; di dietro è nato quello che estende il braccio, e dinanzi quello che lo piega.


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Trattato della Pittura
di Leonardo da Vinci
pagine 416