442. De' raggi solari che penetrano gli spiracoli de' nuvoli.
I raggi solari penetratori degli spiracoli interposti infra le varie densità e globosità de' nuvoli, illuminano tutti i siti dove si tagliano, ed illuminano anche le tenebre, e tingono di sé tutti i luoghi oscuri che sono dopo loro, le quali oscurità si dimostrano infra gli intervalli di essi raggi solari.
443. Delle cose che l'occhio vede sotto sé miste infra nebbia ed aria grossa.
Quanto l'aria sarà piú vicina all'acqua o alla terra, tanto si farà piú grossa. Provasi per la diciannovesima del secondo, che dice: quella cosa meno si leverà che avrà in sé maggior gravezza; ne seguita che la piú lieve piú s'innalza che la grave; adunque è concluso il nostro proposito.
444. Degli edifici veduti nell'aria grossa.
Quella parte dell'edificio sarà manco evidente, che si vedrà in aria di maggior grossezza; e cosí di converso sarà piú nota quella che si vedrà in aria piú sottile. Adunque l'occhio n, vedendo la torre ad, ne vedrà in ogni grado di bassezza parte manco nota e piú chiara, ed in ogni grado d'altezza parte piú nota e meno chiara.
445. Della cosa che si mostra da lontano.
Quella cosa oscura si dimostrerà piú chiara, la quale sarà piú remota dall'occhio. Seguita per il converso che la cosa oscura si dimostrerà di maggiore oscurità la quale si troverà piú vicina all'occhio. Adunque le parti inferiori di qualunque cosa posta nell'aria grossa parranno piú remote da piedi che nelle loro sommità, e per questo la vicina base del monte parrà piú lontana che la cima del medesimo monte, la quale in sé è piú remota.
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