I fumi non fanno ombre terminate, ed i loro confini sono tanto meno noti, quanto essi sono piú distanti dalle loro cause; e le cose poste dopo loro sono tanto meno evidenti, quanto i gruppi del fumo sono piú densi; e tanto piú son bianchi, quanto sono piú vicini al principio, e piú azzurri inverso il fine.
Il fuoco parrà tanto piú scuro, quanto maggior somma di fumo s'interporrà infra l'occhio ed esso fuoco.
Dove il fumo è piú remoto, le cose sono da esso meno occupate.
Fa il paese con fumo ad uso di spessa nebbia, nella quale si vedano fumi in diversi luoghi con le loro fiamme ne' principî illuminatrici delle piú dense globulenze d'essi fumi; ed i monti piú alti, piú sieno evidenti che le loro radici, come fare si vede nelle nebbie.
466. Pittura.
La superficie di ogni opaco partecipa del colore del suo obietto, e tanto piú, quanto tal superficie si avvicina a maggior bianchezza.
La superficie d'ogni opaco partecipa del colore del mezzo trasparente interposto infra l'occhio ed essa superficie: e tanto piú, quanto esso mezzo è piú denso, o con maggiore spazio s'interpone infra l'occhio e la detta superficie.
I termini de' corpi opachi saranno meno noti quanto saranno piú distanti dall'occhio che li vede.
467. Della parte del corpo opaco.
Quella parte del corpo opaco sarà piú ombrata o illuminata, che sarà piú vicina all'ombroso che l'oscura, o al luminoso che l'illumina.
La superficie d'ogni corpo opaco partecipa del colore del suo obietto, ma con tanto maggiore o minore impressione quanto esso obietto è piú vicino o remoto, o di maggiore o minor potenza.
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