Pagina (245/416)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Sempre quell'aria che sta infra il sole e la terra, quando si leva o pone, sarà piú occupatrice delle cose che sono dopo essa che nessun'altra parte d'aria; e questo nasce dall'essere essa piú biancheggiante.
     
     
      469. De' termini della cosa bianca.
     
      Non sian fatti profili ne' termini di un corpo che campeggi sopra un altro, ma solo esso corpo per sé si spiccherà.
      Se il termine della cosa bianca si scontrerà sopra altra cosa bianca, se esso sarà curvo, creerà termine oscuro per sua natura, e sarà la piú oscura parte che abbia la parte luminosa, e se campeggierà in luogo oscuro, esso termine parrà la piú chiara parte che abbia la parte luminosa.
      Quella cosa parrà piú remota e spiccata dall'altra che campeggierà in campo piú vario da sé.
      Nelle distanze si perdono prima i termini de' corpi che hanno colori simili, e che il termine dell'uno sia sopra dell'altro, come il termine d'una quercia sopra un'altra quercia simile. Secondo, in maggior distanza si perderanno i termini dei corpi di colori mezzani terminati l'uno sopra dell'altro, com'è verde, cioè alberi, terreno lavorato, muraglie, od altre rovine di monti o di sassi. Per ultimo si perderanno i termini de' corpi, terminati il chiaro nell'oscuro e l'oscuro nel chiaro.
     
     
      470. Precetto.
     
      Infra le cose di eguale altezza che sopra l'occhio sieno situate, quella che sarà piú remota dall'occhio parrà piú bassa. E se sarà situata sotto l'occhio, la piú vicina ad esso occhio parrà piú bassa; e le laterali parallele concorreranno in un punto.
      Manco sono evidenti ne' siti lontani le cose che sono d'intorno ai fiumi, che quelle che da tali fiumi o paduli sono remote.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Trattato della Pittura
di Leonardo da Vinci
pagine 416