Quelle sono circondate dalle ombre, che sono inverso il mezzo dell'istoria, perché sono adombrate dalle figure interposte infra esse ed il lume: e quelle sono adombrate da un solo lato, le quali sono interposte infra il lume e l'istoria, perché dove non vede il lume, vede l'istoria, e vi rappresenta l'oscurità d'essa istoria, e dove non vede l'istoria, vede lo splendore del lume, e vi si rappresenta la sua chiarezza.
Secondaria è che il seminamento, ovvero compartizione delle figure, sia secondo il caso del quale tu vuoi che sia essa istoria.
Terza, che le figure sieno con prontitudine intente al loro particolare.
474. Del rilievo delle figure remote dall'occhio.
Quel corpo opaco si dimostrerà essere di minor rilievo, il quale sarà piú distante dall'occhio; e questo accade perché l'aria interposta fra l'occhio ed esso corpo opaco, per esser essa cosa chiara piú che l'ombra di tal corpo, corrompe essa ombra, e la rischiara, e le toglie la potenza della sua oscurità, la qual cosa è causa di farle perdere il suo rilievo.
475. De' termini de' membri illuminati.
Il termine di quel membro illuminato parrà piú oscuro, che sarà veduto in campo piú chiaro, e cosí parrà piú chiaro quello che sarà veduto in campo piú oscuro; e se tal termine sarà piano e veduto in campo chiaro simile alla chiarezza sua, il termine sarà insensibile.
476. De' termini.
I termini delle cose seconde non saranno mai cogniti come i primi. Adunque tu, pittore, non terminare immediate le cose quarte con le quinte, come le prime con le seconde, perché il termine d'una cosa in un'altra è di natura di linea matematica, ma non linea; perché il termine d'un colore è principio d'un altro colore, e non ha da essere però detto linea, perché nessuna cosa s'interpone infra il termine di un colore che sia anteposto ad un altro colore, se non è il termine, il quale è cosa insensibile d'appresso; adunque tu, pittore, non lo pronunziare nelle cose distanti.
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