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      513. Effetti del mezzo circondato da superficie comune.
     
     
     
      Il mezzo circondato da superficie comune non rende mai all'occhio l'obietto, che sta dopo sé, nel suo vero sito. Provasi, e sia il cristallo di superficie parallele o r, per il quale l'occhio a vede la metà dell'obietto ng che sta dopo di esso, cioè nm, per la parte del cristallo bo, e vede il rimanente dell'obietto, mg, per l'aria che sta sotto il cristallo; e per la settima del quarto la linea della parte superiore dell'obietto n si piega nell'introito del cristallo e fa la linea nba; e la linea della parte inferiore mg è veduta nel suo vero sito per la settima del quarto, come si mostra nelle linee che passano per l'aria sotto il cristallo in mga. Adunque l'una metà dell'obietto nm cresce nel cristallo bo e l'altra metà diminuisce nell'aria che sta sotto il cristallo in op.
     
     
      514. Degli obietti.
     
      Quella parte dell'obietto sarà piú illuminata, che sarà piú propinqua al luminoso che l'illumina.
      La similitudine e la sostanza delle cose in ogni grado di distanza perdono i gradi di potenza, cioè, quanto la cosa sarà piú remota dall'occhio, sarà tanto meno penetrabile infra l'aria con la sua similitudine.
     
     
      515. Delle diminuzioni de' colori e corpi.
     
      Sia osservata la diminuzione delle qualità de' colori insieme con la diminuzione de' corpi ove si applicano.
     
     
      516. Delle interposizioni de' corpi trasparenti infra l'occhio e l'obietto.
     
      Quanto maggiore sarà la interposizione trasparente infra l'occhio e l'obietto, tanto piú si trasmuterà il colore dell'obietto nel colore del trasparente interposto.


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Trattato della Pittura
di Leonardo da Vinci
pagine 416