580. Del moto dell'ombra.
Sempre il moto dell'ombra è piú veloce che il moto del corpo che la genera, essendo il luminoso immobile. Provasi, e sia il luminoso a, e l'ombroso b, e l'ombra d; dico che in pari tempo si muove l'ombroso b in c che il d ombra si muove in e; e quella proporzione è da velocità a velocità fatta in un medesimo tempo, qual è da lunghezza di moto a lunghezza di moto; adunque quella proporzione che ha la lunghezza del moto fatto dall'ombra b insino in c, colla lunghezza del moto fatto dall'ombra d in e, tale hanno infra loro le predette velocità de' moti. Ma se il luminoso sarà eguale in velocità al moto dell'ombroso, allora l'ombra e l'ombroso saranno eguali infra loro di moti eguali. E se il luminoso sarà piú veloce dell'ombroso, allora il moto dell'ombra sarà piú tardo che il moto dell'ombroso. Ma se il luminoso sarà piú tardo che l'ombroso, allora l'ombra sarà piú veloce che l'ombroso.
581. Dell'ombra piramidale.
L'ombra piramidale generata dal corpo parallelo sarà tanto piú stretta che il corpo ombroso, quanto la semplice ombra derivativa sarà tagliata piú distante dal suo corpo ombroso.
582. Della semplice ombra derivativa.
La semplice ombra derivativa è di tre sorta, cioè una finita in lunghezza e due infinite: la finita è piramidale, e delle infinite una ve n'è colonnale e l'altra dilatabile, e tutte e tre sono di lati rettilinei; ma l'ombra concorrente, cioè piramidale, nasce da ombroso minore del luminoso, e la colonnale nasce da ombroso eguale al luminoso, e la dilatabile da ombroso maggiore del luminoso.
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