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      607. De' termini dell'ombra derivativa.
     
      I termini dell'ombra derivativa sono meno sensibili ne' lumi universali che nei particolari.
     
     
      608. Dell'estensione dell'ombra derivativa.
     
      I termini delle ombre derivative si dilatano tanto piú dintorno al corpo ombroso, quanto il lume che le genera è di maggior grandezza.
     
     
      609. Dove l'ombra derivativa è piú oscura.
     
      Quella parte dell'ombra derivativa sarà piú oscura, la quale sarà piú vicina alla sua causa. Seguita il contrario, che dice: quella parte dell'ombra derivativa sarà di minore oscurità, la quale sarà piú remota dalla sua causa.
     
     
      610. Delle varietà delle ombre nel variare le grandezze de' lumi che le generano.
     
      Tanto cresce l'ombra ad un medesimo corpo, quanta è la diminuzione del lume che la genera senza mutazioni di sito.
     
     
      611. Del variare dell'ombra senza diminuzione del lume che la causa.
     
      Tanto cresce o diminuisce l'ombra di un medesimo corpo, quanto cresce o diminuisce lo spazio interposto infra il lume e l'obietto ombroso, il quale è in sé minore del corpo luminoso.
     
     
      612. Dell'ombra che si converte in lume.
     
      Il sito ombrato mediante il sole resterà illuminato dall'aria dopo la partita di esso sole, perché sempre il minor lume è ombra del lume maggiore.
     
     
      613. Del lume che si converte in ombra.
     
      Il sito illuminato dall'aria si farà ombroso se sarà circondato dalla percussione de' raggi solari; e questo nasce perché il maggior lume fa parere oscuro il lume di minor luce.
     
     
      614. Dell'ombra derivativa creata da lume di lunga figura, che percuote l'obietto simile a sé.


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Trattato della Pittura
di Leonardo da Vinci
pagine 416