696. Quel che fan le ombre co' lumi ne' paragoni.
I vestimenti neri fan parere gli uomini piú rilevati che i vestimenti bianchi; e questo nasce per la terza del nono che dice: la superficie di ogni corpo opaco partecipa del colore del suo obietto. Adunque seguita che le parti del volto che vedono e son vedute dagli obietti neri, si dimostrano partecipare di esso nero; e per questo le ombre saranno oscure e di gran differenza dalle parti di esso volto illuminate. Ma i vestimenti bianchi faranno le ombre de' visi partecipanti di tal bianchezza, e per questo le parti del volto si dimostreranno di poco rilievo per avere il chiaro e lo scuro infra loro poca differenza di chiaro e di scuro; seguita che in questo caso l'ombra del viso non sarà vera ombra di tali carni.
697. Quali sono gli obietti delle carni che le fanno dimostrare le ombre compagne de' lumi.
Il lume di vetro incarnato e l'abitazione dell'uomo tinta nel medesimo incarnato, e cosí i vestimenti, faranno parere il volto co' veri lumi ed ombre delle sue carni, e questo modo è utilissimo per far parere la carni bellissime; ma tal precetto è contro ai precetti delle figure poste in campagna circuita da diversi colori, che essendo poi la figura posta in tal campagna, essa sarebbe contro alla terza del nono di questa.
698. Delle ombre de' visi che passando per le strade molli non paiono compagne delle loro incarnazioni.
Quello che si dimanda accade che spesse volte un viso sarà colorito o bianco e le ombre gialleggieranno, e questo accade che le strade bagnate piú gialleggiano che le asciutte, e che le parti del viso che sono volte a tali strade sono tinte della giallezza ed oscurità delle strade che gli stanno per obietto.
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