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      719. Ogni ombra fatta dai corpi si dirizza colla linea del mezzo ad un solo punto fatto per intersecazione di linee luminose nel mezzo dello spazio e grossezza della finestra.
     
      La ragione premessa di sopra chiaramente appare per esperienza; imperocché figurerai uno sito colla finestra a tramontana, la quale sia sf, vedrai all'orizzonte di levante produrre una linea, che toccando i due angoli della finestra o f capiterà in d, e l'orizzonte di ponente produrrà la sua linea toccando gli altri due angoli della finestra r s e finirà in c, e questa intersecazione viene appunto nel mezzo dello spazio e della grossezza della finestra: ancora ti confermerai meglio questa ragione col porre due bastoni come nel luogo di g h; vi vedrai la linea fatta dal mezzo dell'ombra reale drizzarsi al centro m e coll'orizzonte nf.
     
     
     
     
      720. Ogni ombra con tutte sue varietà che per distanza cresce per larghezza piú che la sua cagione, le sue linee esteriori si congiungono insieme infra il lume e il corpo ombroso.
     
      Questa proposizione chiaramente appare e si conferma dalla esperienza, imperocché se ab sarà una finestra senza alcuna tramezzatura, l'aria luminosa che sta da destra in a è vista da sinistra in d, e l'aria che sta da sinistra in b, illumina da destra nel punto c, e dette linee s'intersecano nel punto m.
     
     
     
     
      721. Ogni corpo ombroso si trova infra due piramidi, una scura e l'altra luminosa; l'una si vede e l'altra no, e questo solo accade quando il lume entra per una finestra.
     
      Fa conto che ab sia la finestra e che r sia il corpo ombroso; il lume destro 3 passa il corpo dal lato sinistro del corpo ombroso in g e va in p; il lume sinistro k passa a detto corpo nel lato destro in i e va in m, e quelle due linee s'intersecano in c e lí fanno piramide; dipoi ab tocca il corpo ombroso in ig e fa la sua piramide in fig; f sarà oscuro, perché mai lí può vedere il lume abig; c sempre sarà luminoso, perché lí vede il lume.


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Trattato della Pittura
di Leonardo da Vinci
pagine 416