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      757. In che parte de' corpi ombrosi si dimostreranno i loro colori di piú eccellente bellezza.
     
      L'eccellente bellezza di qualunque colore che non abbia in sé lustro sarà sempre nell'eccellente chiarezza della parte piú illuminata di essi corpi ombrosi.
     
     
      758. Perché i termini de' corpi ombrosi si mostrano alcuna volta piú chiari o piú scuri che non sono.
     
      I termini de' corpi ombrosi si dimostrano tanto piú chiari o piú scuri che non sono, quanto il campo che con loro confina sarà piú scuro o piú chiaro del colore di quel corpo che lo termina.
     
     
      759. Che differenza è dalla parte illuminata nella superficie de' corpi ombrosi alla parte lustra.
     
      La parte del corpo ombroso che si illumina parrà tanto men luminosa quanto essa piú si avvicinerà al suo lustro; e questo è causato dalla gran varietà ch'è infra loro ne' loro confini, la quale è cagione che la parte men lucida pare oscura in tali confini, e la parte lucida del lustro pare chiarissima. Ma queste tali superficie che ricevono le dette impressioni sono di natura di specchi confusi, i quali pigliano confusamente il simulacro del sole e del cielo che gli fa campo, e similmente del lume di una finestra e della oscurità della parete nella quale è fatta essa finestra.
     
     
     
     
      DEL LUSTRO
     
     
      760. Del lustro de' corpi ombrosi.
     
      De' lustri de' corpi di egual tersità, quello avrà piú differenza col suo campo, che si genererà in piú nera superficie; e questo nasce che i lustri si generano in superficie pulite, che son quasi di natura di specchi; e perché tutti gli specchi rendono all'occhio quel che ricevono dagli obietti, adunque ogni specchio che ha per obietto il sole, rende esso sole di un medesimo colore, e il sole parrà piú potente in campo oscuro che in campo chiaro.


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Trattato della Pittura
di Leonardo da Vinci
pagine 416