Provasi, perché nella distanza af dall'occhio o si dimostra lm essersi mosso solamente lo spazio cd, quando a s'è mosso in f, e cosí sarà trovato lo spazio cd entrare tre volte nello spazio af; adunque esso spazio af è triplo allo spazio cd, e perché lí un moto e l'altro son fatti in un medesimo tempo, il moto af pare tre tanti piú veloce che il moto cd. Che è quel che si dovea provare.
781. Delle cime de' monti vedute di sopra in giú.
Le cime de' monti vedute l'una dopo l'altra d'alto in basso non rischiarano nella medesima proporzione delle distanze che hanno infra loro esse cime de' monti, ma molto meno, per la settima del quarto che dice: le distanze de' paesi veduti d'alto in basso insino all'orizzonte si vanno oscurando, e quelle che son vedute di basso in alto nella medesima distanza del primo si van sempre rischiarando. Questo nasce per la terza del nono che dice: la grossezza dell'aria veduta di sotto in su è molto piú chiara e splendente che quella veduta di sopra in giú; e questo deriva perché l'aria veduta d'alto in basso è alquanto penetrata dalle specie oscure della terra che le sta di sotto; e però si dimostra all'occhio piú oscura che quella ch'è veduta di sotto in su, la quale è penetrata dai raggi del sole, i quali vengono all'occhio con gran chiarezza. Adunque il medesimo accade ne' monti e paesi proposti, le specie de' quali, passando per le predette arie, si dimostreranno o chiare o scure, secondo l'oscurità o chiarezza dell'aria.
782. Dell'aria che mostra piú chiare le radici de' monti che le loro cime.
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