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      Quello che hai da fare in tal caso a voler adoperare con certezza come si conviene alle matematiche dimostrazioni, è che per tutti i colori che tu hai da imitare paragoni l'imitante coll'imitato a un medesimo lume e che il tuo colore sia conterminale alla linea visuale del color naturale.
     
     
      Diciamo che tu voglia imitare la montagna nella parte ch'è veduta dal sole. Metti i tuoi colori al sole, e alla veduta di quello fa la tua mistione di colori imitabili, e paragona al medesimo lume solare, tenendo il tuo colore scontrato col colore imitato; come a dire: io ho il sole a mezzogiorno, e ritraggo il monte a ponente, il quale è mezzo ombroso e mezzo luminoso; ma qui io voglio imitare il luminoso: io torrò un poco di carta vestita di quel colore che mi parrà esser simile all'imitato e la porrò allo scontro di esso imitato, in modo che infra il vero ed il falso non si vedrà spazio, e cosí le farò vedere i raggi del sole, e tanto aggiungerò varietà di colori, che il colore di ciascuno sarà simile, e cosí andrò facendo in ogni qualità di colori ombrosi o luminosi.
     
     
     
     
      810. Del lume riflesso.
     
      Tanto quanto la cosa illuminata sarà men luminosa che il suo illuminante, tanto la sua parte riflessa sarà men luminosa che la parte illuminata. Quella cosa sarà piú illuminata che sarà piú propinqua all'illuminante. Tanto quanto bc entra in ba, tanto sarà piú illuminato in ad che in dc. Quella parete che sarà piú illuminata, parrà che abbia le sue ombre di minore oscurità.
     
     
      811. Di prospettiva.
     
     
     
      Quando con due occhi si vedrà due eguali obietti che sieno minori ciascun per sé che non è l'intervallo delle luci di essi occhi, allora il secondo obietto parrà maggiore che il primo.


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Trattato della Pittura
di Leonardo da Vinci
pagine 416