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      828. Della ramificazione degli alberi.
     
      Tutte le ramificazioni degli alberi hanno il nascimento della sesta foglia superiore, che sta sopra la sesta inferiore. Il medesimo hanno le viti, canne, pruno delle more e simili, salvo la vitalba gelsomino che ha le poste appaiate l'una sopra l'altra intraversata. Tutti gli alberi che hanno il sole dopo sé sono scuri inverso il mezzo.
     
     
      829. Della ramificazione che in un anno rimette nelle fronti de' rami tagliati.
     
      Tal sarà la quantità del ramiculo che rimette sopra il ramo tagliato, con la quantità de' ramiculi che di tal ramo tagliato dovea produrre il medesimo anno, quale è la quantità della camicia che sta infra la scorza ed il legno, cioè la sua linea circonferenziale fatta sopra il taglio del ramo con la lunghezza del diametro di tale ramiculo; e questo accade perché il nutrimento che passa per tale diametro, il quale solea di lí passare per innalzarsi a nutrire i rami del medesimo anno, non trovandoli, si ferma a nutrire quel ramo che nasce nel fine della scorza e camicia. Ma questa regola pare che patisca eccezione, perché se tutti i rami che di tutto il nutrimento seco viene a generare quell'anno, rifaceano tanta quantità di rami che, essendo insieme ricomposti ed uniti, colle loro grossezze e' si ricomponeano grossezza eguale al tagliato ramo; adunque, se tutta la fronte della scorza e camicia della pianta tagliata ricomponesse negl'interi labbri della sua tagliatura un cerchio unito di un continuato ramo che abbracciasse il tutto della circonferenza del legno, esso rifarebbe quel medesimo anno tanta grossezza di legname, quanta è la grossezza del ramo ch'esso abbraccia; il che pare impossibile, ancoraché l'aria, la pioggia e la rugiada l'aiutassero; conciossiaché molto maggiore è la circonferenza di tutte le ultime ramificazioni insieme giunta, le quali la pianta, non essendo tagliata, dovea generare quell'anno, che non è la circonferenza estesa in tutta la fronte della scorza tagliata; e per conseguenza piú nutrimento tira, perché in tale scorza e camicia sta la vita della pianta.


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Trattato della Pittura
di Leonardo da Vinci
pagine 416