850. Delle distanze piú remote delle anzidette.
Ma quando gli alberi saranno in maggiore distanza, allora le somme ombrose e luminose si confonderanno per l'aria interposta e per la loro diminuzione, in modo che parranno esser tutte di un medesimo colore, cioè azzurro.
851. Delle cime de' rami delle piante fronzute.
Le prime ombre che fanno le prime foglie sopra le seconde de' rami fronzuti sono meno scure che quelle che fanno esse foglie ombrate sopra le terze foglie; e cosí quelle che fanno esse terze foglie ombrate sopra le quarte; e di qui nasce che le foglie illuminate, che hanno per campo le terze e le quarte foglie ombrose, si mostrano di maggior rilievo che quelle che hanno per campo le prime foglie ombrate. Come se il sole fosse e, e la prima foglia illuminata da esso sole fosse a, la quale ha per campo la seconda foglia b, secondo l'occhio n; dico che tale foglia spiccherà meno avendo per campo essa seconda foglia, che s'essa sportasse piú in fuori ed avesse per campo la foglia c, ch'è piú scura per essere interposte piú foglie infra essa ed il sole. E piú spiccherebbe s'essa campeggiasse sopra la quarta foglia, cioè d.
852. Perché i medesimi alberi paiono piú chiari d'appresso che da lontano.
Gli alberi di medesima specie si dimostrano essere piú chiari d'appresso che da lontano, per tre cause. La prima è perché le ombre si mostrano piú oscure d'appresso, e per tale oscurità le ramificazioni illuminate, che con esse confinano, si dimostrano piú chiare che non sono; la seconda è che nel rimuoversi dall'occhio l'aria che s'interpone infra tali ombre e l'occhio, con maggiore grossezza che prima non solea, rischiara essa ombrosità, e la fa in colore partecipante di azzurro: per la qual cosa i rami luminosi non si dimostrano con sicuro paragone come prima, e vengono a parere oscurati; la terza cagione è che le specie che tali ramificazioni mandano all'occhio di chiaro e di scuro si mischiano ne' loro estremi insieme e si confondono, perché sempre le parti ombrose sono di maggior somma che le luminose, ed esse ombrose acquistano piú cognizione in lunga distanza che le poche chiare; e per queste tre cause gli alberi si dimostrano piú oscuri da lontano che d'appresso, e perché ancora le parti luminose tanto piú crescono quanto esse sono di piú potente illuminazione; il che tanto piú si dimostra potente quanto minore grandezza di aria infra l'occhio ed esse s'interpone.
| |
|