853. Perché gli alberi da una distanza in là quanto piú sono lontani piú si rischiarano.
Da una distanza in là gli alberi, quanto piú s'allontanano dall'occhio, tanto piú gli si dimostrano chiari, tantoché all'ultimo sono della chiarezza dell'aria nell'orizzonte. Questo nasce per l'aria che s'interpone infra essi alberi e l'occhio, la quale essendo di bianca qualità, quanto con maggior quantità s'interpone, di tanto maggiore bianchezza occupa essi alberi, i quali per partecipare in sé di scuro colore, la bianchezza di tale aria interposta rende le parti oscure piú azzurre che le parti loro illuminate.
854. Delle varietà delle ombre degli alberi ad un medesimo lume, in un medesimo paese, in lume particolare.
Quando il sole è all'oriente, gli alberi a te orientali hanno grandi ombre, ed i meridionali mezzo ombrosi, e gli occidentali tutti illuminati; ma questi tre aspetti non bastano, perché sta meglio a dire tutto l'albero orientale sarà ombroso, e quello che sarà a scirocco sarà i tre quarti ombroso; e l'ombra dell'albero meridionale occupa la metà dell'albero; ed il quarto dell'albero di libeccio sarà ombroso, e l'albero occidentale non mostra ombra alcuna.
855. De' lumi della ramificazione degli alberi.
Per quello ch'è detto di sopra, le somme delle ramificazioni degli alberi illuminate, ancoraché ciascuna loro foglia sia divisa dalle altre foglie con ispazio ombroso, accade che nelle distanze la parte ombrosa essendo minuta si perde, per essere, com'è detto, occupata e superata dalla parte luminosa, la quale non diminuisce per distanza quanto l'ombrosa; e per questo seguita che la somma delle foglie di un medesimo ramo in alquanta distanza par essere quasi di un medesimo colore; e se pure per una buona vista si discerne alquanto delle ombre de' detti intervalli ombrosi interposti infra le foglie, essi non si dimostrano della debita oscurità; e questo nasce per due cause: la prima si è per la grossezza dell'aria che s'interpone infra l'occhio e l'obietto ombroso; la seconda si è perché le minute specie in sí lunga distanza si mischiano alquanto ne' loro termini e confondono la cognizione loro, e restando piú nota la parte illuminata che l'ombrata, per esse le ombre si dimostrano di poca oscurità.
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