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      880. Delle ombre delle piante.
     
      Le ombre delle piante poste ne' paesi non si dimostrano vestire di sé con medesima situazione nelle piante destre come nelle sinistre, e massime essendo il sole a destra od a sinistra. Provasi per la quarta che dice: i corpi opachi interposti infra il lume e l'occhio si dimostrano tutti ombrosi; e per la quinta: l'occhio interposto infra il corpo opaco ed il lume vede il corpo opaco tutto illuminato; e per la sesta: l'occhio ed il corpo opaco interposto infra le tenebre ed il lume sarà veduto mezzo ombroso e mezzo luminoso.
     
     
      881. Delle ombre e trasparenze delle foglie.
     
      Le foglie delle piante per essere trasparenti non mandano integrali tenebre alle foglie da loro ombrate, ma mandano ombre di piccola oscurità che acquistano bellezza di verde; e le terze foglie alle prime sottoposte pigliano doppia oscurità all'oscurità della seconda foglia, perché due sole foglie la ombrano, e cosí le terze e poi le quarte, sempre si vanno moltiplicando in oscurità, e cosí andrebbero in infinito. E però tu, pittore, quando fai le poste de' gran rami fronzuti, falle piú illuminate che la parte inverso il centro dell'albero, e le poste de' rami piú inverso il lume ancora piú illuminate, e le poste di esse poste ancora piú e le ultime foglie piú, e piú le parti ultime delle foglie disposte al lume. Tutte le erbe e foglie dell'albero interposte infra l'occhio ed il sole sono vedute per trasparenza aiutata dal lume del sole, la qual trasparenza è in suo sommo grado di bellezza di verde, ed è di piú virtú de' raggi solari, che dall'opposita parte l'illuminano, che per suo naturale colore.


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Trattato della Pittura
di Leonardo da Vinci
pagine 416