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      894. Delle erbe de' prati.
     
      Delle erbe che pigliano l'ombra delle piante che nascono infra esse, quelle che sono di qua dall'ombra hanno le festuche illuminate in campo ombroso, e le erbe che loro hanno ombrato hanno le festuche oscure in campo chiaro, cioè nel campo ch'è di là dall'ombra.
     
     
      895. Dell'ombra della verdura.
     
      Sempre l'ombra delle verdure partecipano dell'azzurro, e cosí ogni ombra di ogni altra cosa, e tanto piú ne piglia quanto essa è piú distante dall'occhio, e meno, quanto essa è piú vicina.
     
     
      896. De' paesi in pittura.
     
      Gli alberi ed i monti de' paesi fatti in pittura debbono mostrare le loro ombre da quel lato donde viene il lume, e debbono mostrare le parti illuminate da quel lato donde vengono le ombre; e mostrino il lume e le ombre in quelli che l'occhio vede dove vede il lume e le ombre; provasi per la figura in margine.
     
     
      897. Perché le ombre de' rami fronzuti non si dimostrano potenti vicino alle loro parti luminose come nelle parti opposite.
     
      La parte illuminata de' rami degli alberi in lunga distanza confonde le parti ombrose che infra le particole illuminate di essi rami si trovano. Questo accade perché le parti illuminate in lunga distanza crescono di lor figura, e le ombrose diminuiscono in tanta quantità, ch'esse non sono sensibili all'occhio, ma solo si dimostrano nelle loro similitudini, che vengono all'occhio, una cosa confusa, perché tali specie ombrose e luminose fanno insieme un misto, e per essersi piú mantenute tali parti luminose, il composto di queste due qualità si dimostra essere di quella natura che apparisce la maggior parte del ramo.


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Trattato della Pittura
di Leonardo da Vinci
pagine 416