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      I traforamenti dell'albero sono di particole di aria illuminata, le quali sono assai minori della pianta, e però prima si perdono di notizia ch'essa pianta; ma non resta per questo che esse non vi sieno, onde per necessità si fa un misto di aria e dell'oscuro dell'albero ombroso, il quale insieme concorre all'occhio che vede.
     
     
      909. Degli alberi che occupano le trasforazioni l'un dell'altro.
     
     
     
      Quella parte dell'albero sarà men trasforata, alla quale si oppone di dietro infra l'albero e l'aria maggior somma di altro albero; come nell'albero a non si occupa trasforazione, né in b, per non esservi alberi di dietro; ma in c vi è sol la metà trasforato; cioè co occupato dall'albero d, occupato dall'albero e; e poco piú oltre tutta la trasforazione corporale degli alberi è persa.
      L'occhio posto di dietro alla fuga del vento non vedrà mai nessuna foglia di qualunque pianta, se non da rovescio, salvo quelle di que' rami che sotto il vento risguardano esso vento, o le foglie de' lauri o d'altre piante, che han forte appiccatura.
     
     
      910. Precetti di piante e verdure.
     
      Molto piú chiari paiono gli alberi ed i prati risguardando quelli di dietro alla fuga del vento, che inverso il suo avvenimento; e questo nasce perché ciascuna foglia è piú pallida da rovescio che dal suo dritto; chi le guarda di dietro alla fuga del vento, le vede da rovescio, e chi le risguarda incontro all'avvenimento del vento, le vede ombrose, perché i loro estremi si piegano e adombrano inverso il loro mezzo, ed oltre a questo si veggono per il verso del loro diritto.


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Trattato della Pittura
di Leonardo da Vinci
pagine 416