Parte settima
DE' NUVOLI.
917. De' nuvoli.
Le nuvole sono nebbie tirate in alto dal caldo del sole, e la loro elevazione dove il loro acquistato peso si fa di potenza eguale al suo motore; e l'acquistato peso nasce dalla loro condensazione, e la condensazione ha origine dal calore ch'è in esse infuso, che si rifugge dagli estremi che si trovano penetrati dal freddo della mezza regione dell'aria; e l'umidità seguita il caldo che lassú la condusse, in qualunque parte esso caldo si fugge; e perché si fugge inverso il mezzo di ciascuna globosità de' nuvoli, esse globosità si condensano con terminate superficie ad uso di dense montagne, e pigliano le ombre mediante i raggi solari che lassú le percuotono.
I nuvoli si dimostrano alcuna volta ricevere i raggi solari, ed illuminarsi a modo di dense montagne, ed alcuna volta i medesimi restare oscurissimi, senza variare in alcuna lor parte essa oscurità; e questo nasce per le ombre che lor fanno quegli altri nuvoli, che loro tolgono i raggi solari, interponendosi infra il sole ed essi nuvoli oscurati.
918. Del rossore de' nuvoli.
Quel rossore nel quale si tingono i nuvoli, con tanto minore o maggior rossore nasce, quando il sole si trova agli orizzonti da sera o da mattina, e perché quel corpo che ha alquanto trasparenza è alquanto penetrato dai raggi solari, quando esso sole si dimostra da sera o da mattina, e perché quelle parti de' nuvoli che sono inverso gli estremi delle loro globosità sono piú sottili in grossezza che nel mezzo di essa globosità, i raggi solari li penetrano con piú splendente rossore che quelle parti grosse, che restano oscure per essere impenetrabili da tali raggi solari; e sempre i nuvoli son piú sottili ne' contatti delle loro globosità che in mezzo, come qui di sopra è provato; e per questo il rossore de' nuvoli è di varie qualità di rosso.
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