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      E tali venti si generano in ogni parte dell'aria, ch'è alterata dal caldo o dal freddo, ed il moto loro è retto e non è curvo, come vuole l'avversario; perché, se fosse curvo, non bisognerebbe alzare o abbassare le vele ai navigli, per cercare dell'alto o basso vento; anzi, quella vela che fosse percossa da un vento sarebbe al continuo accompagnata da esso vento infinché durasse; il che in contrario ci mostra l'esperienza, nel vedere percossa la pelle dell'acqua in diverse parti di un medesimo mare, con brevi e corti moti dilatabili, manifesti segni che da diversi luoghi con diverse obliquità di moti discendono i venti d'alto in basso; e tali moti si disgregano per diversi aspetti dai loro principî; e perché il mare ha superficie sferica, molte volte le onde scorrono senza vento, poiché l'alzato vento le abbandona, onde esse si muovono col principiato impeto.
     
     
      920. De' nuvoli e loro gravità e levità.
     
      Il nuvolo è piú lieve dell'aria che gli sta di sotto, ed è piú greve dell'aria che gli sta di sopra.
     
     
      921. Perché della nebbia si fa nuvoli.
     
      La nebbia percossa da varî corsi di venti si condensa e si fa nuvolo con varie globulenze.
     
     
      922. Dell'aria tutta nuvolosa.
     
      L'aria tutta nuvolosa rende sotto sé la campagna piú chiara o piú oscura, secondo le minori o maggiori grossezze de' nuvoli che s'interpongono infra il sole ed essa campagna. Quando l'aria ingrossata che s'interpone infra il sole e la terra sarà di uniforme grossezza, tu vedrai poca differenza dalle parti illuminate alle ombrate di qualunque corpo.


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Trattato della Pittura
di Leonardo da Vinci
pagine 416