Il che agli spiriti delicati si può dire che sia la maggior miseria del mondo.
Quelli che non hanno necessità di provvedere essi medesimi ai loro bisogni, e però ne lasciano la cura agli altri, non possono per l'ordinario provvedere, o in guisa alcuna, o solo con grandissima difficoltà, e meno sufficientemente che gli altri, a un bisogno principalissimo che in ogni modo hanno. Dico quello di occupare la vita: il quale è maggiore assai di tutti i bisogni particolari ai quali, occupandola, si provvede; e maggiore eziandio che il bisogno di vivere. Anzi il vivere, per se stesso, non è bisogno; perché disgiunto dalla felicità, non è bene. Dove che posta la vita, è sommo e primo bisogno il condurla con minore infelicità che si possa. Ora dall'una parte, la vita disoccupata o vacua, è infelicissima. Dall'altra parte, il modo di occupazione col quale la vita si fa manco infelice che con alcun altro, si è quello che consiste nel provvedere ai propri bisogni.
Diceva che il costume di vendere e comperare uomini, era cosa utile al genere umano: e allegava che l'uso dell'innestare il vaiuolo venne in Costantinopoli, donde passò in Inghilterra, e di là nelle altre parti d'Europa, dalla Circassia; dove l'infermità del vaiuolo naturale, pregiudicando alla vita o alle forme dei fanciulli e dei giovani, danneggiava molto il mercato che fanno quei popoli delle loro donzelle.
Narrava di se medesimo, che quando prima uscì delle scuole ed entrò nel mondo, propose, come giovanetto inesperto e amico della verità, di non voler mai lodare né persona né cosa che gli occorresse nel commercio degli uomini, se non se qualora ella fosse tale, che gli paresse veramente lodevole.
| |
Costantinopoli Inghilterra Europa Circassia
|