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      (3) Cicerone, Tuscul. lib. 1, cap. 34. Valerio Massimo. lib. 8. cap. 9. Diogene Laerzio, lib. 2, segm. 86. Suida, voc. ??????????.
      DIALOGO DI TRISTANO E DI UN AMICO
      (1) Parte 2, Canzone 5, Solea dalla fontana di mia vita.
      (2) Vedi Stobeo, Serm. 96, p. 527 et seqq. Serm. 119, p. 601 et seqq.
      NOTIZIA INTORNO A QUESTE OPERETTEQueste Operette, composte nel 1824, pubblicate la prima volta in Milano nel 1827, ristampate in Firenze nel 1834 coll'aggiunta del Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere, e di quello di Tristano e di un amico, composti nel 1832; tornano ora alla luce ricorrette dall'autore notabilmente, ed accresciute del Frammento apocrifo di Stratone da Lampsaco, scritto nel 1825, del Copernico, e del Dialogo di Piotino e di Porfido, composti nel 1827. Il Dialogo di un lettore di umanità e di Sallustio, che si trova nelle altre edizioni, in questa manca per volontà dell'autore.
      APPENDICENOVELLA: SENOFONTE E NICCOLÒ MACHIAVELLO
      Non si legge negli antichi che Plutone e Proserpina avessero mai figli. Ultimamente si sa che ne è nato uno, del quale si è fatto gran chiasso per tutta casa del diavolo. E siccome tutti i demoni chi più chi meno s'intendono dell'arte d'indovinare, si sparse voce, che quel diavoletto, essendo figlio di re, e perciò dovendo regnare, e non potendo nell'inferno, perché il padre non avrebbe lasciato mai voto il trono, avrebbe regnato in terra sotto figura umana, non si sa dove né quando, e sarebbe stato gran principe, e avrebbe portato alla sua corte molti altri diavoli sotto la stessa forma.


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Operette morali
di Giacomo Leopardi
pagine 308

   





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