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      [62]Quel tanto trasportar parole greche di netto in latino che fu di moda ai buoni secoli del Lazio (anche appresso i più antichi latini scrittori, come dal francese parimente assai i nostri antichi italiani) dovea pur produrre l'istesso senso che produce ora in noi la moda di usar parole francesi in lingua italiana moda tanto antica fra noi quanto appresso i latini cioè cominciata coi primi nostri scrittori, ma ora tornata in voga come ai tempi d'Orazio e massimamente di Seneca Plinio ec. dove pare (e v. quello che dice Seneca della voce, analogia) che fosse considerata come una barbarie siccome presentemente, quantunque avesse per se tanti esempi antichi, come fra noi anche di parole ora risibili p.e. frappare per battere, vengianza nell'Alamanni Girone più volte e senza necessità di rima, e parecchie altre di questo andare nello stesso poema ec. Se non che forse allora come adesso sarà cresciuto quel gusto e divenuto senza giudizio e diffusosi alle forme ec. e divenuto nocevole al genio nativo della lingua. V. p.312.
     
      Si suol dire che leggendo certi autori semplici piani spontanei fluidi facili disinvolti naturali ec. pare a tutti di saper far così che poi alla prova si vede come sia falso. Ma leggendo Senofonte par proprio che tutti scrivano così e che non si possa nè sappia scrivere altrimenti, se non quando si passa da lui a un altro scrittore o da un altro scrittore alla lettura di esso. Perchè gli altri scrittori si capisce che son semplici, in Senofonte non si scorge neppur ciò.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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