(6. Marzo 1821.)
Post ignem aetheria domoSubductum, macies, et nova febrium
Terris incubuit cohors,
Semotique prius tarda necessitasLeti corripuit gradum.
Orazio, od.3. v.29-33. l. I. Questo effetto, attribuendolo Orazio favolosamente alla violazione delle leggi degli Dei, ed alla temerità degli uomini verso il cielo, viene ad attribuirlo nel vero significato, alla violazione e corruzione delle leggi naturali e della natura; verissima cagione dell'incremento che l'imperio della morte ha guadagnato sopra gli uomini.
(7. Marzo 1821.)
Alla p.526. Florum, perpetuum Horatii imitatorem observat Rosellus Baumon in Massoni Hist. Critica Rei literar. Tom.14. p.222. Fabricio, B. Lat. l.2. c.23. §.2. t.1. p.626.
[724]Alla p.509. Da questa osservazione deducete che Floro, stampato la prima volta in 4. a Parigi in Sorbonae domo, senza nota di anno o di luogo, ma circa il 1470. (Fabric.) era uno de' non molti classici conosciuti e letti al tempo del Petrarca.
(7. Marzo 1821.)
L'uomo è così inclinato alla lode, che anche in quelle cose dov'egli non ha mai nè cercato nè curato di esser lodevole, e ch'egli stima di nessun pregio, ancora in queste l'esser lodato lo compiace. Anzi spesso lo indurrà a cercar di rialzare presso se stesso il pregio e l'opinione di quella tal cosa minima nella quale è stato lodato; e a persuadersi che essa, o l'essere lodevole in essa, non sia del tutto minimo nell'opinione altrui.
(7. Marzo 1821.)
I poeti, oratori, storici, scrittori in somma di bella letteratura, oggidì in Italia, non manifestano mai, si può dire, la menoma forza d'animo (vires animi, e non intendo dire la magnanimità), ancorchè il soggetto, o l'occasione ec. contenga [725]grandissima forza, sia per [se] stesso fortissimo, abbia gran vita, grande sprone.
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