Pagina (684/1913)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Come queste qualità giovino alla universalità di una lingua, è manifesto già per se stesso, ma lo sarà anche più per le segg. considerazioni. Un effetto naturale di dette qualità, è che il linguaggio degli scrittori, o nulla [839][o] poco differisca dal familiare, e comune alla nazione. Così accade alla Francia, il contrario in Italia, il contrarissimo nel latino. Questo effetto cagiona che, quella stessa lingua che si parla trovandosi scritta, 1. se ne dimezzi per così dire la difficoltà: 2. le persone volgari, o la conversazione qualunque alta o bassa dei parlatori di quella lingua, sia tanto buona maestra e propagatrice di essa presso gli stranieri, fuori o dentro il paese, come lo possano essere gli scrittori: 3. e per lo contrario gli scrittori lo siano tanto, quanto i negozianti, i viaggiatori, e chiunque parla quella lingua cogli stranieri, sì nel suo proprio paese come fuori: 4. quindi e i parlatori e gli scrittori propaghino tutti unitamente una sola e stessa lingua ovvero linguaggio; o vogliamo dire due linguaggi così poco differenti, che inteso qualsivoglia de' due, senza nessuna fatica s'intenda e si parli anche l'altro. Effetto notabilissimo: perchè l'influenza degli scrittori è somma nel propagare una lingua; ma d'altra parte per mezzo degli scrittori, non può mai divenire [840]universale, se da essi non s'impara a parlarla cioè usarla; ed allora potrà esser divulgata per solo studio e ornamento, com'era una volta l'italiana: l'influenza de' parlatori è somma, ma minore assai, se non cospira con quella degli scrittori, se per mezzo di essa non si viene a capo di mettersi in relazione col resto della nazione, colla totalità per così dire di essa, il che non si può fare se non per mezzo degli scrittori, e tanto più, quanto più questi sono divulgati intesi e letti dalla totalità della nazione, e non dalla sola classe letterata.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





Francia Italia