(p.319. fine.)
Nel qual modo e senso un buon dizionario chinese, secondo Abel-Rémusat (Essai sur la langue et la littérature chinoise. Paris 1811. l. cit. p.320.) dovrebbe contenere 35,000 [943]caratteri come ne contiene il Tching-tseu-toung, uno de' migliori Dizionari che hanno i chinesi; secondo il Dott. Hager, (Panthéon Chinois. Paris 1806. in-fol. Préface.) basterebbero 10,000 (ivi, e p.311. nota.) La quale scrittura in somma appresso a poco è la stessa che la ieroglifica. Paragonate gli Annali ec. sopracitati, vol.5. num.14. Hammer, Alfabeti antichi e caratteri ieroglifici spiegati, artic. del Crit. Rew. p.144.-147. col vol.8. n.24. p.297.-298. e p.313. 320. Questo paragone l'ho già fatto, e trovatolo giusto.
(14. Aprile 1821.). V. p.944. capoverso 2.
La lingua chinese è tutta architettata e fabbricata sopra un sistema di composti, non solo quanto ai caratteri, de' quali v. il pensiero precedente ma parimente alla pronunzia, ossia a' vocaboli. Giacchè i loro vocaboli radicali esprimenti i caratteri non sono più di 352. secondo il Bayer, e 383. secondo il Fourmont. Ed eccetto che il valore di alcuni di questi vocaboli si diversifica talvolta per via di quattro toni, dell'uno dei quali si appone loro il segno (Annali ec. p.317.-318. e 320. lin.7.), tutti gli altri vocaboli Chinesi sono composti; come si vede anche nella maniera in cui si scrivono quando si trasportano originalmente nelle nostre lingue. Annali ec. l. cit. nel pensiero anteced. Rémusat p.319. mezzo-320. mezzo.
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