II., c.2. n.2.) e ciò quantunque la lingua greca fosse tanto famigliare a' Romani; nulla dimeno per diffondere la lingua latina obbligavano perfino que' Greci, che non la sapevano, a spiegarsi per mezzo di un interprete in latino: Quin etiam... per interpretem loqui cogebant... quo scilicet latinae vocis honos per omnes gentes venerabilior diffunderetur. (ibid.) [983]E tuttavia la Grecia resistè. Ma dopo Costantino, alla Corte Bizantina, segue lo stesso autore l.c. come si osserva da S. Crisostomo (adv. oppugnatores vitae monasticae. Lib. III. tom. I., p.34. Paris. 1718, edit Montfaucon.) era un mezzo di far fortuna il sapere il latino; e fino a' tempi di Giustiniano, le leggi degli imperatori greci si pubblicavano nella Grecia medesima in latino. E soggiunge subito in una nota: Le PANDETTE furono pubblicate a Costantinopoli in latino.
(25. Aprile 1821.)
Nelle Mémoires de l'Acad. des Inscriptions, Tom.24. si trova: Bonamy, Réflexions sur la langue latine vulgaire. (25. Aprile 1821.). E son pur da vedere in questo proposito le memorie di Trévoux, anno 1711. p.914.
Un nostro missionario (cioè italiano) il P. Paolino da S. Bartolomeo, mostrò l'affinità della lingua tedesca con una lingua indiana non solo, ma che da una lunga serie di secoli ha cessato di essere vernacola, con la samscrdamica (cioè sascrita: così la nomina anche p.208. samscrdamica) che è la madre di tutte le lingue delle Indie. Bibliot. Ital. vol.8. p.206.
(25. Aprile 1821.)
Che il verbo latino serpo sia lo stesso che il greco ????, è cosa evidente, come pure i derivati, serpyllum etc.
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