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      E questo si può vedere pure nell'esempio della lingua francese introdotta come civile ec. in Inghilterra per la conquista de' Normanni (v. p.1011. fine); dell'arabica introdotta già nello stesso modo in parte della Spagna (Andrès 2. 263.-273.), e poi similmente scacciate dalla letteratura e da ogni luogo. V. pure gli Ann. di Sc. e lett. num.11. p.29.32. E così porta la natura delle cose, che non la lingua degli scrittori cambi quella del popolo, e s'introduca nel popolo, ma quella del popolo vinca quella degli scrittori, i quali scrivono pure pel popolo e per la moltitudine; non la scritta scacci la parlata, ma la parlata superi presto o tardi, ed uniformi più o meno la scritta a se medesima. V. p.1062.
      Se la lingua gotica o qualunque altra lingua settentrionale o no, si fosse stabilita veramente in Italia come lingua volgare e parlata, restando ancora la latina come scritta ec.; oggi noi parleremmo e scriveremmo quella o quelle tali lingue, e non una lingua derivata dalla latina.
      Ma accadendo il contrario è manifesto che la lingua volgare d'Italia, fu senza interruzione latina; e se fu tale senza interruzione fino a noi, dunque fu senza interruzione quel latino volgare più o meno alterato, che si parlava anticamente, e non già lo [1035]scritto; dunque noi oggi parliamo una lingua derivata da esso volgare, e il cui fondo capitale appartiene, anzi è lo stesso che quello dell'antico volgare latino.
      Discorro allo stesso modo dello Spagnuolo e del francese. Se queste lingue sono volgari, e derivano dal latino, dunque dal latino parlato, e non dallo scritto; dunque dal latino volgare; dunque la lingua latina si stabilì nella Spagna e nella Francia come lingua parlata, e non solamente come lingua civile, governativa, letteraria (e così è infatti, e nella lingua francese restano pochissime parole Celtiche, nella spagnuola nessun vestigio dell'antica lingua di Spagna: Andrès, 2. 252.); dunque il volgare latino più o meno alterato da mescolanza straniera, si mantenne senza interruzione in Ispagna e in Francia (siccome in Valacchia) dalla sua prima introduzione, sino al nascimento della lingua spagnuola e francese, e per mezzo di queste sino al dì d'oggi.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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