Dell'antica origine della presente lingua spagnuola, e come i più vecchi monumenti che ne restano, siano, come quelli della lingua provenzale, francese ec. conformissimi al latino, v. un esempio recato in quella lingua dall'Andrès 2.286.fine.
Conchiudo. Se la lingua italiana, ch'è volgare, è derivata dal latino, ella dunque non può essere [1036]derivata dal latino scritto sì diverso dal parlato, ma dirittamente viene dall'antico volgare latino, ed è nella sostanza e nel suo fondo principale, lo stesso che il detto volgare. E lo è per la circostanza della località (lasciando ora le prove di fatto e di erudizione) più di quello che lo siano lo spagnuolo e il francese. Questo ragionamento però vale per qualunque lingua derivata sì dal latino, sì da qualunque altra lingua antica: e ciascuna lingua moderna derivata da qualunque lingua antica, è derivata dal volgare di essa lingua, e non dallo scritto. Che se la lingua tedesca, a detta del Tercier, è fra tutte ec. v. p.1012. principio, questo accade perchè la lingua antica teutonica scritta, come lingua incolta, o non bene determinata e formata alla scrittura, come lingua illetterata ancorchè scritta, pochissimo o nulla differiva dalla parlata e volgare. Ma altrettanta e forse maggiore uniformità si vedrebbe fra l'italiano e l'antico volgare latino, se di questo si avesse maggior notizia. E dico maggiore uniformità non senza ragione di fatto, considerando la molta differenza che passa poi realmente fra l'odierno tedesco e il teutonico (Andrès, 2. 249-254.); e la somma rassomiglianza che io in molti luoghi ho cercato di provare, fra l'italiano, [1037]e il latino volgare antico.
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Andrès Tercier Andrès
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