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      Il terzo genere č delle lingue non libere nč per natura nč in fatto, come la francese. Lingue che vanno necessariamente a corrompersi. La lingua latina, la cui formazione non le diede un'indole libera (v. p.1007. fine-1008.), si corruppe con maravigliosa prestezza. Ed osservo nella poetica d'Orazio che a' suoi tempi la novitā delle parole era contrastata agli scrittori latini, come oggi agli italiani da' pedanti, cosa che io non mi ricordo [1050]mai di aver notato in nessun scrittor greco in ordine alla lingua greca (e lo stesso dico d'ogni altra lingua antica). Al pių i gramatici e filologi greci non molto antichi nč degli ottimi tempi della favella, faranno gli smorfiosi intorno alla puritā dell'Atticismo, e all'escludere questa o quella parola o frase da questo o quel dialetto, riconoscendola perō per greca, e non escludendola dalla scrittura greca, come fanno i toscani rispetto all'italiana.
      Diranno che la lingua francese, la pių timida, serva, legata di tutte quante le lingue antiche e moderne, colte o incolte, si mantiene tuttavia pura. Rispondo
      1. La lingua francese schiava rispetto ai modi č liberissima (sia per legge o per fatto) nelle parole.
      2. La servilitā di una lingua č incompatibile colla durata della sua puritā, a causa della inevitabile mutazione e novitā delle cose. Ma la lingua francese formata com'č oggi, č ancor nuova. Le circostanze hanno voluto che ella ricevesse una forma stabile in un tempo moderno, e da questa forma fosse ridotta ad esser lingua precisamente di carattere moderno.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





Orazio Atticismo